Arizona Tribune - Prorogato per un altro mese lo stato di emergenza ad Haiti

Prorogato per un altro mese lo stato di emergenza ad Haiti
Prorogato per un altro mese lo stato di emergenza ad Haiti

Prorogato per un altro mese lo stato di emergenza ad Haiti

Attesa per la visita del segretario di Stato Usa Blinken

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Il governo di Haiti ha prorogato per un altro mese lo stato di emergenza, a poche ore dall'arrivo a Port-au-Prince del segretario di Stato Usa Antony Blinken che discuterà oggi con il primo ministro haitiano Garry Conille i prossimi passi verso la stabilizzazione e la transizione democratica nel Paese. L'emergenza era stata di chiarata la prima volta a marzo quando, a causa delle violenze causate dall'azione di gruppi armati che hanno preso il controllo di parte del territorio, l'isola è sprofondata in una crisi politica, sociale e umanitaria. Secondo quanto riferito alla stampa dal sottosegretario di Stato per l'emisfero occidentale Brian Nichols, Blinken valuterà i progressi effettuati da quanto il Consiglio di transizione è stato formato lo scorso 3 giugno per gestire una transizione pacifica per risolvere l'impasse politica e ripristinare l'ordine nel Paese e garantendo lo svolgimento delle elezioni presidenziali entro il 7 febbraio 2026. Il consiglio è attualmente paralizzato a causa degli scandali di corruzione per tre dei cinque componenti che, oltre a far perdere credibilità all'organismo, ne mettono in crisi l'attività. Al centro delle discussioni anche il disimpegno della missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mss), composta da 400 agenti di polizia kenioti finanziati da Stati Uniti e Canada. Gli Usa - riferisce Nichols - stanno valutando la creazione di una più ampia operazione di pace sotto l'egida delle Nazioni unite per combattere più efficacemente le bande criminali. Tra l'85% di Port-au-prince è sotto controllo della criminalità e 600mila persone sono state costrette ad allontanarsi dall'area metropolitana. Cinque milioni soffrono una grave fame e migliaia di persone sono morte a causa della violenza.

F.Wilson--AT