Arizona Tribune - Appello dalla ricerca, non c'è futuro senza i microrganismi

Appello dalla ricerca, non c'è futuro senza i microrganismi
Appello dalla ricerca, non c'è futuro senza i microrganismi

Appello dalla ricerca, non c'è futuro senza i microrganismi

Lanciato da 38 scienziati da tutto il mondo, tra cui 3 italiani

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Dai batteri ai funghi, fino ad arrivare ai virus, non può esserci futuro per l'umanità e per l'intero pianeta senza i microrganismi: è essenziale, dunque, che le nuove tecnologie basate su di essi vengano tenute in considerazione nelle politiche a favore dello sviluppo sostenibile. È questo l'appello lanciato sulla rivista Cell da un gruppo di 38 ricercatori provenienti da tutto il mondo, tra cui anche 3 italiani, rivolto alla comunità scientifica e alle istituzioni politiche. "I microbi sono così essenziali per la nostra vita e così indispensabili per il nostro futuro che non possiamo pensare di raggiungere gli Obiettivi di Sostenibilità delle Nazioni Unite senza il loro aiuto", commenta Cinzia Corinaldesi, ecologa microbica all'Università Politecnica delle Marche, tra gli autori dell'articolo la cui prima firma è quella di Thomas Crowther del Politecnico Federale di Zurigo. "La pubblicazione su Cell ha proprio l'obiettivo di invitare i governi internazionali ad agire urgentemente, sfruttando le tecnologie basate sui microbi: molte di queste - continua Corinaldesi - sono già disponibili". I ricercatori hanno identificato 7 settori chiave in cui tecnologie basate sull'uso dei microbi possono risultare decisive: dalla salute alla produzione alimentare, dal riciclo dei rifiuti alla lotta al cambiamento climatico. "Grazie alle nuove tecnologie come la genomica e la biologia sintetica oggi possiamo accedere a un pangenoma microbico di 1.000 trilioni di geni e usarli per trovare soluzioni per il riscaldamento globale, la salute, il cibo, l'energia e trasformare l'economia dei combustibili fossili", dice Rino Rappuoli, microbiologo e direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena. "Oggi sappiamo che la salute dell'uomo dipende largamente dall'equilibrio con i batteri che abitano il nostro corpo, a partire dalla flora intestinale", aggiunge Roberto Danovaro, ecologo al National Biodiversity Future Center di Palermo e presidente della Fondazione Patto con il Mare per la Terra: "La stessa cosa vale per tutti gli organismi ed ecosistemi del pianeta. La ricerca in questo settore sarà fondamentale".

D.Lopez--AT