Arizona Tribune - Disegnatore di Inside Out 2, ecco come sono nate le emozioni

Disegnatore di Inside Out 2, ecco come sono nate le emozioni
Disegnatore di Inside Out 2, ecco come sono nate le emozioni

Disegnatore di Inside Out 2, ecco come sono nate le emozioni

Il production designer Jason Deamer, partiamo da forme e colori

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(di Lucia Magi) "Quando devi disegnare la mente, hai carta bianca. Puoi inventare e fare di tutto. È una sfida appassionante", dice Jason Deamer, production designer di Inside Out 2. Alla Pixar da 26 anni, ha disegnato tra gli altri Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Ratatouille, Wall-e o Red. Quattro anni fa, ha cominciato a lavorare sul sequel del film che nel 2015 fece guadagnare allo studio di Emeryville, vicino a San Francisco, un Oscar e 860 milioni di dollari in tutto il mondo. "Pensavo: sarà semplice. Abbiamo i personaggi principali e le scenografie, possiamo riutilizzarli. Sbagliavo di grosso!", racconta all'ANSA durante una visita allo studio acquisto da Disney nel 2006. Da quando il regista Pete Docter e l'art director Albert Lozano hanno immaginato il capitolo originale, 13 anni fa, la tecnologia è progredita. "Per questo abbiamo dovuto ricreare tutto da zero con software nuovi", spiega Deamer - Per esempio, nel 2015 Tristezza indossava un maglione bianco piatto. Oggi, la trama è quella della lana vera. Solo il rendering dei vecchi personaggi ci ha occupati per un anno e mezzo". Nel secondo capitolo firmato da Kelsey Mann, la protagonista Riley compie 13 anni e viene assalita da una serie di emozioni inedite. Nella sala di controllo che governa la sua mente, amministra i suoi ricordi e determina il suo comportamento arrivano quattro nuove allegorie: Ansia, Imbarazzo, Invidia e Ennui (la noia). "L'idea è quella di partire da colore, forma e dimensione. Rabbia era rosso, quadrato, inamovibile; Paura appena un filo tremolante; Disgusto fatta a triangolo, a spigoli vivi e verdina. Gioia un'esplosione di luce e calore, una stella; Tristezza blu, a forma di lacrima". Così sono nate anche le emozioni del secondo film. Ansia, che scompagina l'equilibrio interiore dell'ex-bambina "è l'elettricità - commenta il production designer - una scarica nervosa, capace di deformarsi in modo innaturale: facciamo cartoni, i nostri personaggi possono avvitare le braccia un sacco di volte! Il suo opposto è Noia, colore freddo, distaccata, praticamente immobile sul divano con il cellulare in mano. Imbarazzo è ingombrante e di un colore che si accende quando la vergogna cresce. Invidia è piccola e tenera, con due occhi esagerati dal desiderio". Con queste linee guida, un team di 150 animatori è riuscito a rendere una complessa altalena di umori nel modo semplice e commovente tipico della Pixar. Menzione d'onore per Nostalgia, una vecchietta con occhiali anni '50 e chignon bianco, che fa solo capolino nella mente della Riley adolescente, ma sembra pronta a prendersi la scena di un eventuale terzo capitolo.

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D.Lopez--AT