- Uccide due persone a coltellate, un uomo fermato a New York
- Idf, 'missile su centro Israele, 5 feriti tra cui uno grave'
- Il petrolio chiude in rialzo a New York a 69,19 dollari
- Borrell, 'la storia ci giudicherà, Ue dia più aiuti a Kiev'
- Hamas, 'uccisi 20 saccheggiatori di aiuti a Gaza'
- Opac, 'trovato gas proibito in proiettili usati in Ucraina'
- Visti dai satelliti segnali magnetici che precedono i terremoti
- Anseb (aziende buoni pasto), 'basta slogan e dati inesatti'
- Legge sulla maternità surrogata in Gazzetta ufficiale
- Fs, sciopero del personale il 23 e 24 novembre
- Proietti, viva l'Umbria tornata in mano agli umbri
- Auguri Meloni a vincitori, lavoriamo per benessere comunità
- BJ King Cup: Bronzetti ok, Italia 1-0 sulla Polonia
- Juventus: Di Gregorio, lo scudetto? Pensiamo step by step
- Ue,escalation Mosca in Ucraina aumenta tensione in Medio Oriente
- Perfezionata cessione attività elettriche Terna sud America
- Il gas aggiorna i massimi da un anno a 46,9 euro (+0,7%)
- Meloni,Italia aderisce convinta all'Alleanza contro la fame
- 'Netanyahu, metà degli ostaggi in vita, altri 50 sono morti'
- Lo spread Btp-Bund chiude poco mosso appena sotto 120 punti
- Stallo alla Cop29, rischio flop. L'appello al G20
- Borsa: Milano sconta l'effetto cedole, bene le banche e Tim
- Google, 20 milioni di dollari per l'IA applicata alla scienza
- Elena Cecchettin,Giulia uccisa da ragazzo bianco, per bene
- Bartoletti, Sanremo leggendario nel Festival degli dei
- Borsa: l'Europa chiude poco mossa, Londra +0,57%
- Schlein, in E-R vittoria emozionante, straordinario Pd
- Borsa: Milano chiude pesante (-1,27%) con i dividendi
- Cinque galassie ritratte in Hd dal telescopio italiano Vst
- Pani, Mina quando si vede in tv cambia canale e fa 'ussignur'
- Il Papa al G20, usare i fondi per le armi nello sviluppo
- 'Ronde nocturne' miglior cortometraggio a Visioni Italiane
- Esce Gassa d'amante, il nuovo album di inediti di Mina
- Calderone, 'margini per evitare sciopero ci sono sempre'
- L'Argentina aderisce all'Alleanza contro la fame al G20
- Piantedosi, proroga 6 mesi controlli a frontiera slovena
- 'Intesa al G20, iniziative per pace durevole in Ucraina'
- Danimarca, accordo per tassa sulle emissioni in agricoltura
- Tajani, favorevole a Ue-Mercosur, ma ci sono punti aperti
- Ecuador in stato di emergenza per incendi e siccità
- Umbria: prima proiezione Opinio-Rai; Proietti al 48,5%
- Fondazione Puccini a New York per centenario morte del maestro
- E-R: prima proiezione Opinio-Rai; De Pascale al al 56,8%
- Ordine dei medici di Roma, apriremo fascicolo su Margaret
- Biden, aumentare la pressione su Hamas per la tregua
- Biden al G20, dobbiamo sostenere la sovranità dell'Ucraina
- Dal Sud America il fossile di un gigantesco uccello carnivoro
- Borsa: Europa fiacca coi timori su Trump, corre il Bitcoin
- Lollobrigida, 'con Mercosur l'Ue non tutela imprenditori'
- Esplosione a Ercolano, due i morti, si cercano dispersi
Francesca Comencini, lettera d'amore al padre che mi ha salvata
Il tempo che ci vuole, Gifuni e Vergano tra privato e universale
(dell'inviata Alessandra Magliaro) Un padre e una figlia, la crescita, gli inciampi, il dialogo, la tossicodipendenza, la generazione perduta, l'ascolto, l'abbraccio, la fragilità di un genitore e quello di una ragazza che rischia di perdersi, il rigore, la passione, il senso di fallimento: c'è un mondo dentro Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, "una lettera d'amore per mio padre Luigi e per il cinema". Il film, oggi fuori concorso a Venezia 81, è un confronto serrato, coraggioso, diretto, affettuoso tra Francesca e Luigi, Romana Maggiora Vergano e Fabrizio Gifuni. Il tempo che ci vuole, in sala dal 26 settembre con 01, oggi ha fatto commuovere Venezia coinvolgendo chi ha vissuto quegli anni '70, '80 ma anche le giovani generazioni. Parla di "teatro della memoria" Francesca Comencini, "ho vissuto tutta la vita come un teatro sempre aperto nella mia testa. Un cono di luce si andava a mettere su momenti reali, ma anche su quelli sognati, ricordi sfocati che sono diventati la materia del film". Ma "non è un film sul mio privato, perlomeno non solo questo, l'ho pensato e spero arrivi - dice all'ANSA la regista - come un film che da questa storia personale parli a tutti, raggiunga un carattere di universalità raccontando quel rapporto fondamentale per qualunque donna che è la relazione padre-figlia". C'è l'infanzia magica, perfetta. Il padre grande regista, uomo d'altri tempi, gentile, misurato, onesto, sta preparando Pinocchio e la osserva, le parla composto mentre lei ascolta, gioca, disegna, si diverte sul set come il personaggio di una favola. La bambina diventa una ragazza che cresce confusa, con una strada non chiara, sentendosi non all'altezza delle aspettative del padre e si perde nella tossicodipendenza. Lei nega, lo maschera in casa, ma fuori è come altri di quella generazione spazzati via dalla droga, uno dei tanti traumi di quell'epoca oltre al terrorismo. Il padre è disperato, non sa come gestire, chiede la verità, riceve bugie, poi decide di non far finta di niente e la porta via a Parigi promettendole di non lasciarla neppure per un momento. È dura ma ci si può salvare e il cinema, palestra di una vita, è un nuovo inizio. "Sarebbe piaciuto a mio padre? È una domanda paralizzante, spero di sì, di sicuro è omaggio alla persona che mi ha salvata", risponde commossa. "Tutta la vita ho cercato di non essere percepita come 'figlia di' ma ora, passato 'il tempo che ci vuole', superati i 60 anni, mi permetto il lusso di dire che sono sua figlia e sono abbastanza vecchia e brava per fare il film che da una vita tenevo dentro. L'ho messo a fuoco durante il lockdown quando tutti siamo stati attraversati dall'angoscia di perdere le cose e inciampavamo nei ricordi. Quel periodo mi ha permesso di capire anche l'amore per il cinema". Nel film ci sono solo loro due, mentre la famiglia Comencini è una grande famiglia, tutta legata al cinema: si è voluta riprendere uno spazio tutto per se? "No, ho condiviso ogni pagina, ho avuto sostegno e vicinanza delle mie sorelle Paola, Eleonora, Cristina ma sentivo che non avrei potuto fare diversamente questo racconto se non sola io con mio padre". Elaborare la sua storia è anche fare i conti con la tossicodipendenza. "Tra i traumi della mia generazione c'è stata la droga, ha avuto lo stigma della vergogna, io stessa l'ho vissuto ma vorrei dire che si può uscire e pure a testa alta. Elaborare tutto questo e trasmetterlo ai giovani spiegando che questo problema si può presentare ma anche risolvere mi sembrava un passo importante". Fabrizio Gifuni, abituato a stare nelle vite degli altri anche famosi (Aldo Moro fra tutti), così come Romana Maggiora Vergano che il personaggio lo aveva presente dietro la macchina da presa, avevano due ruoli emotivamente complicati "ma siamo stati subito liberati - rispondono all'ANSA - da questi fantasmi, subito presi invece dal cuore del film, dal rapporto padre- figlia". Il padre - osserva Gifuni - "ha questo senso di fallimento, ma prima si introietta questo pensiero prima lo si supera. La cultura occidentale ha da anni alla base una stortura, quella dell'essere performativi, ci divide in perdenti e vincenti ma prima ci si libera di queste cazzate più siamo al riparo. La vita è anche questo, sbagliare continuamente e rialzarsi". Romana Maggiora Vergano, reduce dal successo di C'è ancora domani di Paola Cortellesi, si augura che Il tempo che ci vuole sia visto dalla sua generazione di 20-30enni. "Prima che attrice sono una giovane donna che ha sperimentato il senso assoluto di inadeguatezza. Questo film è un coming of age, la storia di una crescita e la comprensione che il viaggio dentro la la conoscenza di sé dura una vita". Il film è una produzione Kavac Film con Rai Cinema, Les Films du Worso, IBC Movie e One Art.
G.P.Martin--AT