- Atp Finals: Binaghi 'dobbiamo essere riconoscenti a Torino'
- Arriva Le Déluge, 'prison drama' sugli ultimi re di Francia
- MotoGP: gioia Martin, 'gli ultimi giri li ho fatti piangendo'
- Lo Russo a Binaghi, 'difficile portare via le Finals da Torino'
- Tusk, la diplomazia telefonica non fermerà Putin
- Violante Placido, il nostro presente così simile a 1984
- Shin Bet, 'bengala su casa Netanyahu non è protesta legittima'
- Unifil, ieri bersagliati da 40 colpi da attori non-statali
- MotoGP: a Bagnaia l'ultima gara, Martin nuovo campione del mondo
- La coda del diavolo, Argentero dark con Cristiana Dell'Anna
- Coppa Davis: Volandri 'chi giocherà lo farà per il gruppo'
- Coppa Davis: gli azzurri per Malaga, convocato anche Berrettini
- Atp Finals: Binaghi, per rinnovo presentata la proposta migliore
- Scholz assicura, senza Kiev non si decide nulla
- Aiea, raid russo mette sotto pressione sicurezza nucleare
- Trudeau, alleati non possono sostituire supporto Usa a Kiev
- Calcio: Dia torna a Roma, martedì a disposizione della Lazio
- Sci: cdm; lo slalom di Levi al francese Noel
- Anm, 'con novità su migranti Corti d'appello in ginocchio'
- Prof aggredita, domani riapertura blindata per la scuola
- Crosscurrents Trio, supergruppo al Roma Jazz Festival
- 迪拜棕榈岛索菲特美憬阁酒店: 五星級健康綠洲
- Atp Finals: per l'Equipe Jannick incarna 'Sinnerminetor'
- The Retreat Palm Dubai MGallery by Sofitel: Пятизвездочный велнес-оазис
- Kiev, 7 i morti per i raid russi, anche a Leopoli
- Gaza: 26 morti e 59 dispersi dopo raid israeliano a nord
- The Retreat Palm Dubai MGallery by Sofitel: Un'oasi di benessere a cinque stelle!
- Atp Finals: a Torino è Sinner mania, boom di berretti arancioni
- CdM: slalom a Levi, in testa Noel e grande delusione azzurra
- BJ King Cup, in semifinale sarà Italia-Polonia
- Nba, Tatum dà la vittoria a Boston sulla sirena
- In Israele 3 arresti per lancio bengala su villa Netanyahu
- Kiev, 'blackout a Kiev e in 3 regioni dopo i raid russi'
- Hamas, 'almeno 20 i morti nei raid israeliani su Gaza'
- Il Papa, 'nel tempo delle migrazioni stiamo diventando disumani'
- Il Papa, 'indagare se a Gaza è in atto un genocidio'
- Zelensky, lanciati contro di noi 120 missili e 90 droni
- Precipita un ascensore a Palermo, cinque feriti
- Primo incontro Wong-Xi al vertice Apec di Lima
- Regionali: dalle ore 7 seggi aperti in Emilia Romagna e Umbria
- 'Hegseth pagò la sua accusatrice ma nega l'aggressione'
- ++ 'Trump determinato,vuole Gaetz ministro Giustizia al 100%' ++
- Biden a Xi, 'la competizione non viri verso un conflitto'
- Nations League: 7 reti della Germania alla Bosnia Erzegovina
- Xi, Cina pronta a lavorare con nuova amministrazione Usa
- Trump nomina Wright segretario per l'Energia
- Atp Finals: Ruud travolto, Sinner in finale con Fritz
- Due razzi cadono nel cortile della casa di Netanyahu a Cesarea
- Iran, 'limitate possibilità di diplomazia nucleare ci sono'
- Trump torna al Madison Square Garden da vincitore
La storia di Souleymane quasi sequel di Io capitano
Regista, i migranti non sono figurine vanno umanizzati
La storia di Souleymane, terzo film di Boris Lojkine, potrebbe essere, almeno temporalmente, il sequel di 'Io capitano' di Matteo Garrone, dove all'inferno del viaggio verso l'Europa segue l'odissea piena di altrettanti pericoli nel paese di accoglienza per avere diritto ad esistere: un permesso di soggiorno. È il caso di Souleymane (Abou Sangare), immigrato a Parigi dalla Guinea, che attende con ansia il colloquio con l'ufficio immigrazione locale per ottenere asilo e regolarizzare la presenza in Francia. Nel frattempo, a grande ritmo, il ragazzo pieno di energia e di buon carattere fa il rider per la città, ma con la bicicletta e la licenza di un altro immigrato che lo sfrutta. Per dormire poi e farsi una doccia quotidiana, deve prenotare ogni giorno un posto letto in un centro di assistenza statale cercando di presentarsi in tempo per non restare a dormire all'aperto. Tra una ragazza rimasta in Guinea che sta per lasciarlo e una madre malata che ogni tanto sente al telefono, le giornate di Souleymane sono piene dell'angoscia di quel colloquio che può cambiargli la vita e in cui si spaccia per un rappresentante dell'UFDG (Unione delle Forze Democratiche della Sinistra). Un colloquio appunto, con il quale si chiude il film, pieno di verità e di quella speranza che sembra assente nella vita di un migrante nell'Europa di oggi. La storia di Souleymane, in sala dal 10 ottobre distribuito da Academy Two, ha vinto al Festival di Cannes a Un Certain Regard il premio miglior attore andato a Abou Sangare e il Premio della Giuria. "Nel contesto politico attuale diventa più importante e urgente parlare di migrazione una cosa che in Francia come in Italia da alcuni anni ha preso un posto enorme nei discorsi politici - dice a Roma Boris Lojkine -. Oggi i migranti vengono visti troppo come figurine, persone disumanizzate, io volevo esattamente fare il contrario, non volevo dare nessun messaggio, ma far stare attaccato lo spettatore a Souleymane e alla sua bicicletta. E questo - continua il regista - per far sì che si guardino questi migranti in modo diverso. Nessuno ha mai raccontato davvero il loro punto di vista è invece importante umanizzare queste persone, stare vicino fisicamente a Souleyman". Per quanto riguarda il casting dice ancora il regista: "È stato un casting difficile ben due due mesi di ricerca. Cercavo un rider della Guinea e ho visto ben duecento persone nella sola Parigi, poi invece abbiamo trovato il protagonista, che è ancora un sans papier nonostante il premio a Cannes, ad Amiens. In realtà Abou Sangare non mai fatto il rider, ma molte cose della sua vera storia sono entrate nel film". Glissa infine sulla domanda di cosa pensi su 'Io capitano' di Matteo Garrone che conferma però di aver visto e dice solo: "Non è facile raccontare certe cose ci vuole coerenza. Bisogna essere onesti al 100 per 100 cercare di immedesimarsi, abbandonare la prospettiva di uomo bianco, ci vuole umiltà e coerenza".
D.Lopez--AT