Arizona Tribune - Non solo Rossellini, un'altra italiana agli Oscar per Conclave

Non solo Rossellini, un'altra italiana agli Oscar per Conclave
Non solo Rossellini, un'altra italiana agli Oscar per Conclave

Non solo Rossellini, un'altra italiana agli Oscar per Conclave

A Thr Roma, la Cappella Sistina secondo Cynthia Sleiter

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Isabella Rossellini non sarà l'unica italiana agli Oscar. Un'altra professionista del cinema italiano calcherà il red carpet: Cynthia Sleiter, candidata come set decorator per Conclave di Edward Berger. Dal cognome non si direbbe ma lei si definisce italiana al 100%: un nome inglese, un vecchio cognome olandese e un nonno teologo tedesco, Erik Peterson, ammirato da Papa Benedetto XVI. Sleiter condivide la candidatura con la scenografa Suzie Davies, poiché l'Oscar per la migliore scenografia riconosce entrambi i ruoli. L'Italia ha vinto questo premio quattro volte, tra cui L'ultimo imperatore e tre film di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Conclave di Edward Berger spera a marzo con otto candidature. Sleiter ha lavorato a 20 anni con Bernardo Bertolucci per L'ultimo imperatore, poi nel Tè nel deserto e nei film successivi; ha collaborato con Ridley Scott, con Steven Soderbergh, con Martin Scorsese, con Woody Allen. "Sono italiana, e ne sono orgogliosa", dice in una intervista a The Hollywood Reporter Roma. "Il cognome è di antica ascendenza olandese. Ma io vivo a Roma da quando avevo sei anni - oggi ne ha 66, ndr - ho studiato all'Accademia di Belle arti di Roma, mi sento a casa a Cinecittà, con gli artigiani, le pittrici, gli artigiani di Roma. Devo a uno dei miei nonni se ho un doppio passaporto, italiano e britannico. Il che, sono sincera, per lavorare nel cinema internazionale un po' aiuta". Il set decorator deve arredare, "vestire" i set di un film. Trovare oggetti, mobili, tende, librerie. Devono ricreare un ambiente, discutono di colori, sfondi, tessuti. Lavorano a stretto contatto con gli scenografi, con i costumisti. Ricostruire la Cappella Sistina per Conclave è stata la sfida più grande. "Nessuna troupe può girare in Vaticano, così abbiamo dovuto ricostruire tutto. Ci sono volute dieci settimane: e siamo stati fortunati, perché siamo partiti da alcuni pannelli dipinti che esistevano nel deposito di Cinecittà. Ci abbiamo lavorato, li abbiamo risistemati, e abbiamo creato un ambiente con pannelli di dieci metri di altezza. E poi farla crollare, per un terremoto…". Sleiter parla della regia di Berger: "In Conclave aveva molto chiaro in testa il contrasto che voleva, fra la Sistina molto barocca, luminosa, e la prigione asettica di Casa Santa Marta, austera, raggelante". Venerdì 28 febbraio Cynthia Sleiter riceverà a Los Angeles Il "Los Angeles Italia Excellence Award" nel corso di un gala all'Istituto italiano di cultura nell'ambito del festival di Pascal Vicedomini. Ad accompagnare Sleiter ci sarà anche la scenografa Suzie Davies, anche lei candidata per le migliori scenografie.

W.Stewart--AT